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Segantini. Ritorno alla natura PDF Stampa E-mail
Lunedì 26 Febbraio 2018 21:39

La proiezione del film "Segantini. Ritorno alla natura" concluderà questo ciclo di "Montagne di Sera" e si terrà venerdì 2 marzo, ore 21, presso l'Antico Palazzo Comunale alla presenza della sceneggiatrice Roberta Bonazza.
La serata sarà dedicata a Giovanni Segantini, pittore fra i massimi esponenti del Divisionismo e Simbolismo italiani.
Questa volta sonderemo un modo diverso, da quelli fin’ora proposti nei nostri incontri, di interpretare e vivere la montagna: si parlerà di un rapporto fra pittore e montagna.
Una serata di approfondimento su di un personaggio il cui nome è indissolubilmente legato all'Engadina, i cui splendidi paesaggi alpini sono ritratti in molti dei suoi quadri, non poteva mancare in una rassegna dedicata ai temi della montagna.


Il film “Segantini. Ritorno alla natura” è diretto da Francesco Fei ed interpretato da Filippo Timi.


Ecco la sinossi.
La vita del pittore Giovanni Segantini, interpretato da Filippo Timi, è ricostruita nei luoghi che le fecero da sfondo e da ispirazione. Si tratta di un’indagine sul senso che il luogo d’origine dell’artista ebbe in tutte le sue successive vicende artistiche e di vita.

Segantini ritorno alla natura narra la storia singolare e straordinaria di Giovanni Segantini, ponendo l'accento sul suo modo di sentire la natura come fonte d'ispirazione artistica e spirituale. Nato ad Arco di Trento, di umili origini e con un tortuoso percorso di vita, Segantini riuscirà a diventare uno dei pittori simbolisti più importanti dell’Ottocento.

Il film entra nelle strade e nei borghi, nelle valli e nei paesaggi alpini che segnarono l’opera e l’anima di quello che Vasilij Kandinskij definì “il pittore più spirituale mai esistito”. Il documentario restituisce un ritratto complesso dell’artista, ricostruisce gli scenari della sua vita come fosse un romanzo e parallelamente interroga pensieri e ricordi di chi l’ha conosciuto e studiato a fondo. Un intreccio di vita e di arte che è anche un affascinante scorcio di Ottocento.

L’interpretazione di Filippo Timi, nelle parti di fiction, sottolinea l'intensità delle lettere autografe del pittore. Il filo rosso familiare è condotto dalla nipote dell’artista Gioconda Segantini, mentre le parti storico artistiche da Annie-Paul Quinsac massima esperta dell’arte segantiniana, da Franco Marrocco direttore dell’Accademia di Brera e da Romano Turrini storico di Arco.

Roberta Bonazza è già stata ospite del CAI Saluzzo nel 2012 quando presentò il film dedicato a Bruno Detassis, “Il Sentiero Bruno”.
Ella è uno degli autori del film ed è laureata in Lettere moderne, è curatrice di progetti culturali che spaziano in diversi ambiti. Per la Regione Trentino Alto Adige ha creato format e piattaforme di contenuti culturali sui temi dell’ambiente, della cultura, del cinema e dell’arte. Da dieci anni è ideatrice e art director del Festival d’alta quota di Madonna di Campiglio. Co-founder del progetto nazionale Old cinema, presentato alla Mostra del cinema di Venezia (2012-2013), ha scritto e prodotto diversi documentari: Dal vero. Sapere e sensibilità della Terra nell’opera di Paolo Vallorz in visione al MART di Rovereto nel corso della mostra del pittore (2011); Sentiero Bruno presentato al Trento Film Festival (2012); Pastori lavoro di documentazione della vita dei pastori che salivano agli alpeggi dolomitici prima degli anni Sessanta (2013).




Ultimo aggiornamento Lunedì 26 Febbraio 2018 21:46