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SA1 2012 - Resoconto semiserio PDF Stampa E-mail
Martedì 27 Marzo 2012 20:31


Il compito affidatomi di riassumere in pochè righe il corso di quest'anno (intendo per ski alp e tavolari...con rispetto parlando!) è alquanto arduo e mette a dura prova il mio limitato potere di sintesi. In effetti, se si fosse trascritto il discorso del buon dr. Livio Perotti sarebbe stato tutto più semplice poiché si sarebbe inziato con i ringraziamenti a tutti coloro i quali si sono resi partecipi di questa attività, apprezzata e condivisa...nessuno escluso;  compresi gli “allievi” senza voler togliere nulla alla grinta e tenacia del gentil sesso così abilmente sottolineata dal doc che, essendo un luminare della scienza “umana”, ha saputo saggiamente evidenziare...condivido pienamente!

Ma il cammino, cominciato in Valle Stura sulla cima delle Manse quando qualcuno ha capito che, parafrasando un vecchio adagio piemontese, il ghiacco ha natura “ostica” (i mat e la tera gelà venta laseie sta) è stato lungo seppur piacevole. Nella seconda uscita in Valle Po le brume che “raramente” avvolgono i versanti montuosi hanno lasciato il posto a temperature rigide con qualche sparuto fiocchetto di neve che si è poi rapidamente dissolto tra i tavoli del Boschetto dove si sono registrate le prime avvisaglie festose continuate negli spostamenti comunitari dell'ormai leggendario Ati Bus (alias Bus Trekking Italia per i più anziani del gruppo...torneremo sull'argomento a tempo ed ora) pilotato da valenti autisti assidui frequentatori delle “montagne del me piemunt” quelle cantate insieme al ricco repertorio di cui ormai si fregia il gruppo del Cai (scritturato anche d'estate in tournée su tutto l'arco alpino).



Antonello e Livio



Nella terza uscita si è tornati in Valle Stura dove la stratigrafia dei versanti a ridosso dello Steliere ha messo a nudo le viscere della montagna la quale è stata così scoperta con stupore anche dai neofiti, per nulla impressionati dal variare delle condizioni e dei percorsi, siano essi su neve, su ghiacco o su...lago quando verso il colle d'Enchiausa è stata rischiata la vita attraversando un profondo specchio d'acqua sormontato da un sottilissimo strato vitreo appena accarezzato dalle affilate lame di tavole e sci. Ma tutto questo era solo il preludio della tanto attesa due giorni.

L'epilogo delle fatiche tra condizioni più disparate (nelle cinque uscite si è camminato su erba, fango, neve, ghiacco con sole, pioggia, vento, nebbia...) che hanno portato il gruppone a costruire trune a ridosso del Dondena festeggiando poi la buona riuscita dell'iniziativa con tanto di moijto e canzoni caraibiche come la classica “Dirin din din” che ha fatto da contorno al sontuoso party preparato all'interno del rifugio dalle valenti mani dello chef nonché istruttore titolato Frank (detto anche Frank “u cogu”...il cuoco). Ma l'apoteosi è stato il monte Rascias dove (visto che non si vedeva nulla) si è lasciato spazio all'immaginazione di tutti...si poteva essere sul K2 come a Bric Rutund...è questo il bello dei corsi dove si può dar voce non solo alle corde vocali ma anche alla fantasia che non è mancata ai nostri valenti direttori M & M (che non c'entrano niente con le famose caramelle...) i quali, ciliegina sulla torta, ci hanno poi fatto provare l'ebbrezza finale di scendere sulle piste imbiancate di Camporcher chiudendo così il cerchio di un'avventura suggellata ai Persi Pien dove è stato raggiunto l'apice dell'iniziativa che ci vedrà ancora il prossimo anno per vivere nuove e diverse emozioni...si spera! Grazie ancora a tutti, a presto.

Antonello e gli altri.

Ultimo aggiornamento Martedì 27 Marzo 2012 21:10