Martedì 23 Luglio 2013 19:33 |
Domenica 21 luglio un gruppo di 10 componenti della Scuola di Alpinismo e Scialpinismo “CAI Monviso” della sezione di Saluzzo ha effettuato la salita al Monviso nell’a
mbito della manifestazione “150 Cime” in tutta Italia da scalare per festeggiare i 150 anni del Club Alpino Italiano. Il contesto è quello del progetto “150 vette”, con il quale il CAI intende ricordare le proprie origini, ovvero la s
alita del Monviso nel 1863 ad opera di Quintino Sella e lo scopo principe della sua esistenza, ovvero la promozione dell'alpinismo.
Tre cordate hanno raggiunto la cima lungo la cresta Est ormai perfettamente asciutta e priva di neve tranne la base per raggiungere “l’attacco” alla via. Altre due cordate hanno invece raggiunto la cima dall’itinerario originale con la variante del “canale Barracco” sino al colletto per poi ricongiungersi alla via normale dalla parete Sud. Sulla cima del Monviso (dove si sono ritrovati tutti gli scalatori) sono poi state scattate le fo
to di rito con il gagliardetto fornito dalla Sede Centrale del CAI (nella foto di Bartolo Chiabrando) per poi scendere tutti insieme dalla via normale (parete Sud) che presenta ancora lunghi tratti innevati obbligando all’uso dei ramponi rendendo il percorso particolarmente tecnico rispetto alle condizioni che normalmente si riscontrano in questo periodo (molti tratti di arrampicata su roccia “asciutta” vengono infatti percorsi, per ragioni di natura “tecnica” con i ramponi).
Al ritorno al rifugio Quintino Sella, oltre alla calorosa accoglienza dei gestori, la spedizione era attesa da Paola Bonavia, presidente della sezione CAI di Saluzzo, e da un gruppo di 17 Calabresi guidati da Guglielmo Barracco, discendente del compagno di salita al Monviso del Sella 150 anni fa. Barracco e compagni il giorno seguente hanno poi scalato la punta intitolata al suo antenato
Foto: http://caisaluzzo.it/index.php/galleria-2012?view=album&album=5903413584444099233&page=1
Daniele & Antonello
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Ultimo aggiornamento Mercoledì 13 Novembre 2013 12:12 |
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Giovedì 10 Ottobre 2013 11:17 |
Montagne
di Sera.Viaggi in terre estreme MONGOLIA.
Sguardi e orizzonti lontani Venerdì
11 ottobre 2013, ore 21, presso l’Antico Palazzo Comunale in Salita
al Castello 26, il “Cai Monviso di Saluzzo”, organizza una serata
dedicata alla Mongolia attraverso le immagini e i racconti del
fotografo Davide Pianezze. La serata sarà accompagnata dalla musica
surreale e rilassante di Manuel Torello con il suo hang.
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Ultimo aggiornamento Giovedì 10 Ottobre 2013 11:28 |
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Venerdì 20 Settembre 2013 14:02 |
27 settembre 2013
L’incontro sarà dedicato all’architettura e ambiente alpino e con Luca Gibello si ripercorrerà la storia dei rifugi alpini. L’incontro sarà accompagnato da un repertorio di immagini straordinariamente ricco. Ci racconta Luca Gibello circa i rifugi: “Al di là della loro primaria funzione di punto d’appoggio per l’accesso e la frequentazione dell’alta montagna, queste costruzioni costituiscono un importante patrimonio dal punto di vista storico e culturale che merita di essere a tutti gli effetti annoverato tra le eccellenze architettoniche e paesaggistiche del Novecento”. Infatti, la realizzazione di un rifugio è frutto dell’intreccio di molti aspetti quali le culture tecniche e architettoniche, la committenza, le modalità di gestione delle strutture, la storia dell’alpinismo, oltre che le vicissitudini sociali e politiche delle nazioni e della cultura locale.
Luca Gibello è presidente dell’associazione “Cantieri d'alta quota”. Si tratta di un'associazione culturale fondata a Biella nel maggio 2012 con l’obiettivo di incentivare la ricerca, divulgazione e condivisione delle informazioni storiche, progettuali, geografiche, sociali ed economiche sulla realtà dei punti d’appoggio in alta montagna, luoghi «estremi» per eccellenza. L’associazione intende infatti porsi come osservatorio e piattaforma d’interscambio per tutti coloro che operano in montagna, così come per coloro che la frequentano. L’associazione fa seguito alla pubblicazione, nel novembre 2011, del libro di Luca Gibello Cantieri d'alta quota. Breve storia della costruzione dei rifugi sulle Alpi (Lineadaria editore, Biella), che ha suscitato notevole interesse non solo tra gli addetti ai lavori ma anche tra gli appassionati della montagna. Il volume, che secondo la prefazione di Enrico Camanni è il «primo serio tentativo di scrivere la storia dei rifugi alpini», è alla seconda ristampa, mentre è attesa per novembre la sua traduzione in francese e tedesco a cura del Club alpino svizzero.
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Ultimo aggiornamento Venerdì 08 Novembre 2013 18:30 |
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